Longinespassion
 

LA MONTRE CALENDRIER (Longines calendario periferico ref. 5412)


Premessa

Alla Longines , dal 1915 al 1951 la direzione tecnica è sempre stata saldamente nelle mani di una persona : il Signor Alfred Pfister (socio nell’impresa). Formatosi alla scuola di orologeria d“i Le-Locle , entrò in azienda nel 1896. Nel 1912 gli vennero conferiti poteri di rappresentanza mentre il 10 maggio 1915 venne nominato Direttore Tecnico. Nel 1918 entrò a fare parte del CdA dell’azienda e ne divenne Amministratore Delegato. Morì il 17 settembre del 1951 .

Nacquero dalla mente e dal talento di questo uomo alcuni dei più grandi segnatempo mai inventati e commercializzati da Longines nel suo periodo d’oro.

















Il rapporto Pfister del 1944

E’ dalle poche righe contenute nel rapporto annuale della Direzione Tecnica del 1944 che si viene a conoscenza ufficialmente  della produzione di alcune dozzine di “montres calendrier” concepite con un modulo applicato al movimento 12.68z. Poche dozzine stanno a significare una produzione minore , per questo estremamente rara da reperire  e senza lo sviluppo di un movimento ad hoc. La rigida politica di prodotto dettata da Alfred Pfister non lasciava spazio alle mode (secondi morti , fasi luna ecc) in quanto ritenute non idonee ad un funzionamento preciso dei segnatempo Longines ed alla loro durata nel tempo. Nel rapporto si parla anche della produzione del sommatore centrale , degli investimenti per la produzione del 30ch e del primo automatico Longines , il 22A.

Nel tempo la produzione dei calendari periferici ha visto anche l’utilizzo dei movimenti 27o negli esemplari con cassa in oro o placcati.
















Il funzionamento del modulo calendario

Renato Zamberlan , mastro orologiaio con 35 anni di esperienza alle spalle, ci spiega come funziona meccanicamente il modulo calendario periferico di Longines (12.68ZzQ dove Q sta per quantiéme):

“Il funzionamento del datario è relativamente semplice.

La ruota scatto data (RSD) è mossa dalla ruota ore, non visibile nelle foto 1 e 2 perchè posizionata sotto la ruota del datario (RD) che ospita la sfera del datario esterno.

La ruota ore si vede nelle altre foto coi dettagli.

La ruota RSD compie un giro per ogni due giri della ruota ore, consentendo l'avanzamento giornaliero della ruota del datario (RD) mediante quel perno visibile nella ruota stessa.

Il movimento ha anche un dispositivo che consente la regolazione rapida del datario.

La leva LSR è posta in corrispondenza del bottone che si trova nella cassa: premendo il bottone si esercita la pressione nel punto indicato in foto.

La pressione consente l'abbassamento del cricco CSR che va ad innestare e a far avanzare la ruota data RD.

Rilasciando il bottone il tutto torna in posizione di riposo grazie alla molletta che lavora all'altra estremità del cricco.”

In effetti il calendario scatta alla mezzanotte e si aggiorna molto semplicemente azionando il pulsantino a ore 2.









































I movimenti

Il calendario periferico di Longines poteva essere equipaggiato con due diversi movimenti , uno derivazione dell’altro entrambi con gli stessi pezzi di ricambio in comune

Il 12.68ZQ

Il calibro base , il 12.68z data il 1929 , mentre la sua variante a calendario trova traccia negli archivi nel 1943 , nel pieno della Guerra. Oltre alle note del Direttore Tecnico si evince dal libro di Patrick Linder che lo scatto giornaliero del calendario avviene tra le ore 11 e mezzanotte.

Ecco la planche delle forniture relativa contenute nel libro Longines n°9

















Il 27O con modulo calendario (modulo identico)

Il secondo calibro che equipaggiò il calendario periferico Longines fu il 27° dove la lettera O stava per oro. Equipaggiava quindi calendari con cassa in oro o gold plated. Movimento con ottime finiture , troviamo calendari che lo portano venduti spesso in Sud America.

Ecco la plancia di fornitura tratta dal libro Longines n°9















Il quadrante e sfere

I quadranti dei calendari periferici si dividono a seconda del movimento utilizzato :

.Con calendario periferico accentuato da un gradino in rilievo (comune sui 12.68Q)

.Con calendario periferico complanare (27O con modulo)

Molto probabilmente la spiegazione per tale differenza sta nella volontà di ridurre al massimo lo spessore complessivo dell’orologio secondo la tendenza del momento. Tutti i costruttori puntavano ad avere orologi in oro “extra-plat”.

Infatti i primi esemplari che montano il 12.68Q hanno cassa massiccia di notevole spessore mentre i 27O hanno casse più moderne ed affusolate con minore spessore complessivo.

I quadranti verificati sembrano tutti di fattura Stern con l’apposito punzone a stella sul retro seguito dal numero seriale che inizia con 71. La variante con gradino dimostra l’eccellenza della manifattura Stern dell’epoca e la sua accuratezza nella realizzazione della grafica. Tutti i quadranti verificati sono elettrocolorati e possono essere Silver bi-tono , Silver nickel , rame o neri. La grafica vede indici in oro applicati , a conio stampati o con numeri a décalque o al Radio luminescenti.

Le sfere sono molto particolari. Il loro attacco è unico e non combacia con nessuna altra sfera Longines del periodo. Anche le dimensioni e le forme sono uniche tanto da far pensare ad una produzione specifica solo per il calendario periferico. La sfera calendario con la freccia terminale può essere blu con sfera rossa , oro con freccia rossa o tutta blu . Di norma le sfere sono blu o gold , nei rarissimi calendari con quadrante nero le sfere sono silver. Nei quadranti al Radio le sfere sono “baton thin luminous”. Lo sferino secondi al 6 ha la stessa forma di quello dei secondi continui del sommatore, con una piccola e inconfondibile coda (utilizzata nel sommatore, negli ultimi 13 zn e primi 30ch).

Ecco alcuni esempi di quadranti e sfere:
























































































La cassa e corona

La cassa in acciaio più comune nei calendari , di produzione interna , presenta la forma tipica dell’epoca utilizzata nei pezzi militari , i cosiddetti 6 tacche. La differenza risiede nel fondello che , contrariamente ai 6 tacche , è di tipo a scatto. A ore due , attraverso la saldatura di due fianchi di protezione si trova il pulsante del calendario.















L’ impermeabilità del pezzo è scarsa. Trovare calendari in ordine e con quadrante in buone condizioni è un’impresa non semplice. Le dimensioni sono generose , un diametro di 36,5 mm , e ciò conferisce al calendario un indubbio fascino. La corona è a 24 denti e ricorda quella dei 13zn pur essendo leggermente più piccola (6mm) ma risulta inconfondibile per la sporgenza dell’anima in ottone verso la cassa. Probabilmente una corona specifica per questa tipologia.













Le casse in oro sono ben eseguite , pesanti e presentano sempre i due fianchetti saldati a protezione del pulsante calendario. La corona presenta sempre i 24 denti ma risulta meno spessa rispetto ai calendari in acciaio.

Ecco alcune tipologie di cassa:


Alcuni esemplari

Ecco di seguito alcuni esemplari di Montre Calendrier Longines :
































































































































Conclusioni

Poco conosciuta , la ref.5412 calendario periferico risulta estremamente rara da reperire. La sua produzione fu limitata a poche centinaia di pezzi suddivisa fra diverse tipologie di cassa e di quadrante (erroneamente i 4 o 5 numeri sulla cassa vengono denominati referenza mentre a parte la prima serie denominata 5412 , tutte le altre sono solo i numeri di riferimento del lotto di produzione). Robusta e semplice nel funzionamento , la bassa impermeabilità della cassa ha fatto giungere ai giorni nostri pochissimi esemplari integri e con quadrante non rovinato.

Oggetto raffinato sia in tutte le sue componenti che nel design , il calendario periferico Longines può essere considerato uno dei più rari pezzi mai realizzati dalla Maison Imerienne. Una perla in ogni collezione monotematica o specialistica.


Ringraziamenti


  1. -Antica Orologeria Zamberlan (www.orologeria.com), l’amico Renato per la sua relazione tecnica e grande esperienza.

  2. -Antonio Apicella, collezionista ed amico per i  suoi magnifici calendari periferici

  3. -Ore del Mondo (www.oredelmondo.com) l’esperto Andrea Foffi famoso dealer italiano

  4. -Lorologiese, l’amico Andrea Marzari per il suo consueto aiuto e disponibiltà (www.lorologiese.com)

  5. -Longines Saint-Imier per la consueta collaborazione ed aiuto prezioso (www.longines.com)